👉🏻Leggi l’articolo e te lo spiego, ma già ti anticipo che non sono impazzita🤣

Qualche giorno fa mi sono imbattuta in questa ricerca:

👩🏻🏫“In psicologia vi è una ricca letteratura che correla i beni materiali come le borse o le scarpe, a disagi interiori. Stando a Yajin Wang, professore e ricercatore di psicologia presso l’Università del Maryland: “Le persone usano le borse e altri prodotti di lusso per farsi distrarre o per convincere sé stessi che sono preziosi e hanno un valore sociale oltre che emotivo.”

👩🏻‍🦱Karen Pine, professoressa di Psicologia e autrice del “Mind What You Wear: The Psychology Of Fashion” vede le borse di lusso come un mezzo per riparare le ferite emotive del passato ostentando il potere d’acquisto del presente. In pratica, anche per la Professoressa Karen Pine la borsa è un mezzo per mascherare fragilità interiori”.

In sintesi:

😲BORSA GRANDE=DISAGIO INTERIORE

…e pensare che negli ultimi tempi la borsa è diventato uno dei miei accessori  preferiti. Secondo la ricerca la indosso perché voglio convincermi che:

◽Sono preziosa?

◽Come status?

◽Per riprova sociale?

◽Per riparare a ferite emotive?

😲Nessuna di queste ragioni, mio caro Professor Wang e Professoressa Pine … e magari bastasse una borsa!

👎🏻Non la porto con me per mascherare fragilità interiori, anche perché, se fosse così, ne metterei una su ogni arto e all’occorrenza mi farei spuntare anche un altro paia di braccia.

💪🏻Oggi la indosso con orgoglio e sapete perché?

Per quello che ha rappresentato nella storia.

👜Le borse nel XVII e nel XVIII non esistevano. Vi siete mai chieste perché? Perché le donne (parliamo ovviamente dell’aristocrazia e della borghesia perché chi non apparteneva a queste classi sociali si spaccava la schiena nei campi) erano strettamente “legate” al loro marito. Esse avevano come unica prospettiva quella di diventare buone mogli. Non possedevano cose proprie, se non quei due o tre accessori per imbellettarsi che riponevano… sapete dove? Sotto quegli enormi, ingombranti, invadenti, scomodi, fastidiosi, abiti che vi vengono in mente quando pensate a Maria Antonietta. Ampie tasche, separate dal vestito stesso, venivano legate sotto queste gonne che erano talmente voluminose da poter nascondere (e impedire qualsiasi movimento, aggiungo) di tutto e di più.  

Dal film Marie Antoninette di Sofia Coppola

👀Quando gli inizi del 1800 videro la nascita dell’abito stile impero (abito caratterizzato da una vita molto alta, appena sotto il seno, che scende con una gonna lunga e dritta e assolutamente non voluminosa ma anzi che scivola, accompagnandolo, sul corpo), ci si cominciò a porre il problema di dove riporre quei pochi oggetti essenziali che le donne avevano l’esigenza di portare dietro.

Dalla serie tv Bridgerton

💡Nascono così le prime borsette, chiamate “reticule” ossia reticolo, così piccole che, oggi, potremmo usarle solo se fossimo abitanti del regno di Lilliput, visto che avevano una dimensione tale da non ospitare neanche il nostro attuale portafoglio.

🔦È introno al 1920 che nasce la prima vera borsa da donna, così come la intendiamo oggi. Quella dove puoi infilare dentro tutta casa e che devi svuotare nel primo posto che trovi, quando sei alla malaugurata ricerca delle chiavi di casa. È in questi anni che la donna inizia, infatti, ad acquisire la sua indipendenza e la borsa diviene, quindi, un vero e proprio simbolo di emancipazione femminile. Le donne iniziarono ad uscire e a viaggiare da sole, accompagnate da questo nuovo status symbol che permetteva loro di muoversi portando con sé tutto ciò di cui necessitavano, autonome e senza l’ausilio di nessun accompagnatore.

👉🏻La moda vi sembra ancora cosa frivola?

La borsa che avete al braccio è il simbolo dell’indipendenza e della parità dei diritti civili acquisiti dalle donne!

Oggi abbiamo parlato di #storiadellamoda, nel prossimo post, invece, parleremo del ruolo della borsa nell’outfit perche l’occhio va…. dove la borsa vuole….

👁Hai mai pensato alla borsa in questi termini? Come un elemento catalizzatore dell’attenzione?

A presto

D.👄

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