HOLA! MI PRESENTO
Ciao, il mio nome è Denise, abito ad Orvieto ma lavoro a Guidonia, in provincia di Roma. Ho 43 anni (e me ne sentirò sempre 20) ma non ho alcun problema a dirlo, anzi ritengo sia un valore aggiunto. Sono una mamma lavoratrice full time e sempre con la valigia pronta. Ecco, se devo pensare a me stessa, questi sono gli aggettivi che meglio mi descrivono: mamma, lavoratrice, vita frenetica.
Non sono una fashion blogger, (forse più una sfashion sblogger) e neanche una blogger, ma semplicemente una ragazza (siamo tutte ragazze anche ad 80 anni!!!) che lavora con la moda e nella moda da sempre, precisamente dal 1982. Vi racconto un po’ di me, ma solo per parlare poi di voi… Ho ereditato l’azienda di famiglia e con tanto impegno la gestisco con l’aiuto del mio insostituibile fratello e di mio padre, la mia colonna portante. Nasco tra vestiti, scarpe e borse, da bambina era come se fossi sempre in “un palese dei balocchi” circondata da paillettes, strass e luccichii.
Oggi, mi occupo di acquisti, in termini più tecnici sono una buyer, sono sempre alla ricerca delle tendenze del momento. Cosa va quest’anno? Ecco a questa domanda dovrei saper rispondere. E cosa va l’anno prossimo? Quale colore farà capolino nel nostro armadio? Eccomi preparata anche su questo.
Dato il mio lavoro, chiedo ogni anno a Babbo Natale, una sfera di cristallo che sicuramente mi aiuterebbe a commettere meno errori, ma ahimè, sino ad ora il mio desiderio non è stato esaudito (ecco, sto pensando che potrei chiedere al genio della lampada). E così vado avanti con la mia passione, la mia esperienza (ecco qui il valore aggiunto dei miei 43 anni), il mio gusto (speriamo buono) ed una buona dose di istinto (sembra una delle ricette di maga magò). Una mattina, però, forse Babbo Natale mi è venuto in sogno e, pur non avendo soddisfatto il mio principale desiderio (sfera di cristallo ), devo ammettere che mi ha fatto un regalo altrettanto importante. Mi sono, infatti, svegliata, con la voglia di guardare il mio mondo con un altro punto di vista.
Quella mattina mi sono così vestita con i panni delle miei clienti…
Faccio un passo indietro, sono una donna sicuramente non perfetta, anzi dalla perfezione mi sento lontana veramente molto: manigliette dell’amore, pancetta, la tanto “amata” cellulite che non mi ha mai abbandonata, insomma smetto di elencare perché non vorrei buttarmi giù, perché, in verità, la finalità di questo articolo sarebbe quella di tirare su voi.
Quindi, come tutte le donne mi sono resa conto che terminata la “beata gioventù” il mio desiderio non era più la ricerca del capo all’ultimo grido, ma del capo che meglio mi calzava. Che meglio valorizzava le mie forme naturali e soprattutto i miei punti di forza. E perché no, che camuffasse anche un po’ quello che proprio non amavo del mio corpo (perché c’è e non nascondiamoci dietro affermazioni gentili ma non troppo veritiere come “siamo tutte belle!”. Se così ci sentissimo non vivremmo quei momenti di sconforto che spesso accompagnano la nostra giornata).
Fatta questa considerazione, ho pensato, come conseguenza, che il mio modo di acquistare doveva cambiare, assolutamente doveva cambiare. Desideravo che i miei clienti venissero da me e che io riuscissi a trovare, per loro, non il capo più bello in assoluto, ma quello che a loro, nella loro unicità, meglio si adattava.
Ho così aperto Google e mi è bastato digitare “come valorizzare la forma del corpo femminile” ed ho scoperto che la mia non era proprio l’idea innovativa, tipo quella di Alessandro Volta e la sua pila. Ma è pur vero che se, già da decenni se ne parlava, nella pratica della vita di un negozio nessuno l’aveva mai applicata.
E così solo una cosa potevo cominciare a fare: studiare e mettere in discussione tutto quello che sino ad ora per me era stato certo:
- Il nero sta bene a tutti.
- Il nero si abbina con tutto.
- Il nero sfina.
- Il capo all’ultimo grido è quello che vogliono tutti.
- I capelli biondi ringiovaniscono.
- I capi oversize nascondono i difetti.
- Si trova solo nero andando a fare shopping.
- Hai la pelle così chiara! Usa colori vivaci senno sembri Casper il fantasma! (personalmente è quello che mi sono sentita dire di più). Oppure: “hai lo stesso colore della maglia che indossi, per te non va bene!”.
- Mi faccio 15000 lampade così posso mettermi tutto.
- Senza abbronzatura non mi sento proprio di scoprire le gambe.
◾ Ma di questi false credenze (o comunque non vere universamente come si pensa) devo dire che una, non era assolutamente falsa: “nei negozi c’è solo nero”. Eccomi, io ero una delle cause di questo “problema”: sostenitrice incallita del total black, come se si trattasse di difendere il mio inalienabile diritto alla libertà di parola (tanto da presentarmici anche ai matrimoni, ma questa è un’altra storia che un giorno vi racconterò), compravo per me e per il mio negozio solo e soltanto nero.
◾ Sicuramente non ho uno stile classico, al contrario, mi piace osare, provare, sperimentare, non sono una fashionista nel senso vero del termine, mi definirei più una persona che ama osare ma senza eccessi, eppure…. nero, black, noir, negro, schwarz, insomma qualsiasi lingua che io voglia parlare, sempre dell’indiscusso nero si parla, anzi si parlava, perché un giorno ho conosciuto il magico potere dei colori ed il magico potere dell’abbigliamento.
🌈 I colori influenzano non solo il nostro modo di comunicare in quanto parlando agli altri di noi stessi. È attraverso l’utilizzo dei colori, degli abiti e degli accessori che la nostra personalità si estende ed emerge.
E così, nel periodo più nero (visto che siamo in tema) che io mai ricordi per la nostra azienda, dovuto al Covid, ho cominciato una lunga e, tuttora in atto, formazione nei più noti istituti di Consulenza di immagine. Ho intrapreso un lungo viaggio nel mondo dei colori e ho cominciato a studiare quali sono i capi che si adattano alle nostre uniche e inimitabili caratteristiche fisiche partendo dal principio che è sempre l’abito, che stiamo indossando, che non va bene per noi e non noi che non andiamo bene per l’abito.
Spero di aiutarti a stravolgere tutti i tuoi falsi miti, ossia tutte quelle convinzioni comuni, che essendo, appunto, tali potrebbero non essere perfette per te, che non sei comune, ma unica, come io ho stravolto le mie.
A presto!
D.
P.S. Ah! ho smesso di comprare tutto nero!